Simona Bramati e Michele Mariano, lei nota pittrice marchigiana, lui 'curatore della realtà' molisano, Carletto e Agalma, due asine madre e figlia, e Giulio, il cane di Simona. Sono loro i protagonisti di 'La Processione di Carletto' che è partita da Montagano (CB) il 15 Luglio e si concluderà il 13 settembre a Polgenico, provincia di Udine.Hanno percorso oltre 400 chilometri, a piedi, per dare inizio all’infimo cambiamento dell’arte. E giovedì 8 agosto arriveranno a San Vittore di Genga per la sosta-riposo fatta di tante iniziative, dalla “Vestizione di Carletto” a cura dell’artista Giovanni Gaggia davanti al tempio romano, alla cena-incontro con amici, stampa e sostenitori all’Hotel Le Terme San Vittore dove saranno ospitati. Poi, venerdì mattina, poco dopo l’alba, la partenza verso Scheggia (Pg).
“Siamo stanchi, ma felici perché stiamo ottenendo quanto speravamo” dicono Michele e Simona “ e cioè vivere esperienze con persone e territori che ci stanno togliendo le scorie intellettuali, culturali e artistiche del vissuto, una sorta di faticosa purificazione che ci darà stimoli ed emozioni per concepire la nuova arte, quella del cambiamento globale in atto”. Gli antichi sentieri montani delle transumanze, i tratturi, persone e i territori dimenticati dall’immaginario collettivo e dai media: storia e tradizione nelle quali si immerge la Processione di Carletto. La compagnia delle asine e del cane non sono una stramberia come potrebbe ritenersi: Carletto (nome maschile per un’asina) e Agalma sono atavici compagni di viaggio e lavoro dell’uomo, Giulio è il simbolo della fedeltà.
Gli artisti coltivano soggettive utopie e visioni dell’essere, ma proprio il duro cammino assieme alle asine e al cane diventa terapia culturale e artistica. La solitudine di molti e difficili tratti, l’inaspettato seguito di turisti e curiosi in altri sentieri, l’accoglienza delle autorità comunali e talvolta della banda musicale, l’interesse vero della gente dove il turismo è inesistente o rarissimo, paesaggi d’incredibile suggestione. Tutto questo rende unica La Processione di Carletto www.laprocessionedicarletto.eu .
“Siamo stanchi, ma felici perché stiamo ottenendo quanto speravamo” dicono Michele e Simona “ e cioè vivere esperienze con persone e territori che ci stanno togliendo le scorie intellettuali, culturali e artistiche del vissuto, una sorta di faticosa purificazione che ci darà stimoli ed emozioni per concepire la nuova arte, quella del cambiamento globale in atto”. Gli antichi sentieri montani delle transumanze, i tratturi, persone e i territori dimenticati dall’immaginario collettivo e dai media: storia e tradizione nelle quali si immerge la Processione di Carletto. La compagnia delle asine e del cane non sono una stramberia come potrebbe ritenersi: Carletto (nome maschile per un’asina) e Agalma sono atavici compagni di viaggio e lavoro dell’uomo, Giulio è il simbolo della fedeltà.
Gli artisti coltivano soggettive utopie e visioni dell’essere, ma proprio il duro cammino assieme alle asine e al cane diventa terapia culturale e artistica. La solitudine di molti e difficili tratti, l’inaspettato seguito di turisti e curiosi in altri sentieri, l’accoglienza delle autorità comunali e talvolta della banda musicale, l’interesse vero della gente dove il turismo è inesistente o rarissimo, paesaggi d’incredibile suggestione. Tutto questo rende unica La Processione di Carletto www.laprocessionedicarletto.eu .
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