"Corriere Adriatico"
ANCONA - Prime avvisaglie dell'arrivo del gran caldo. Già oggi la temperatura si sta alzando anche se in gran parte delle Marche la situazione è resa tollerabile da una fresca brezza. Domani il giorno da bollino nero secondo la Protezione civile regionale.
Le temperature tenderanno ad aumentare in maniera graduale ma decisa, dando luogo ad un’ondata di calore che durerà almeno fino alla prima parte della prossima settimana. Le temperature previste potranno superare i 35 gradi e l’accumulo di umidità determinerà un aumento delle condizioni di disagio bio-climatico con temperature percepite ben oltre i 40 gradi.
Molti i consigli da seguire per riuscire a ridurre i disagi. I soggetti più a rischio, perché fisicamente più deboli, sono anziani e bambini. Questo perché anziani e bambini hanno un numero di ghiandole sudoripare inferiore a quello degli adulti. Di conseguenza anche la dispersione di calore tramite il sudore ha minore efficacia. Per facilitare la sudorazione, l’organismo sottrae sangue agli organi interni e lo convoglia nei capillari cutanei. La vasodilatazione e la perdita di sali col sudore provoca un abbassamento della pressione arteriosa. L’organo più colpito è così il cuore, costretto al superlavoro a causa della vasodilatazione. Soffrono però anche i polmoni a causa di asma e allergie che sono tipiche dei mesi più caldi. Gli effetti possono condurre al collasso, al colpo di calore o al colpo di sole.
Il collasso è una sorta di svenimento dovuto alla scarsa sudorazione e all’innalzamento della temperatura corporea. I sintomi sono stanchezza, mal di testa, pallore. I rimedi: in molti casi può essere sufficiente sdraiarsi al fresco con le gambe sollevate. Oltre i 30° e sopra il 60% di umidità, il collasso può trasformarsi in colpo di calore. I sintomi sono tachicardia, febbre alta e convulsioni. In questi casi si raccomanda di sdraiarsi al fresco e bere molta acqua. Il colpo di sole colpisce invece i soggetti esposti direttamente ai raggi solari anche quando l’umidità è bassa. I sintomi sono mal di testa e, nei casi più gravi, delirio e ustioni cutanee.
Meglio prevenire. Quindi si raccomanda di indossare sempre maglietta e cappellino nelle ore più calde della giornata. Ma veniamo ai più piccoli.
Per prevenire il rischio di disturbi legati al grande caldo, la Società Italiana di Pediatria fornisce alcune indicazioni. Prima di tutto bisogna evitare di far uscire i bambini nelle ore più calde della giornata, tra le 11 e le 17 e comunque, se è indispensabile che escano, vestirli con indumenti freschi e leggeri che facilitino la traspirazione, ed è importante non dimenticare mai un cappellino di cotone. Seconda raccomandazione: tenerli sempre idratati, evitando le bevande gasate e ricorrendo soprattutto ad acqua o a spremute di frutta. Anche il gelato va benissimo. Terzo accorgimento. Attenzione all’alimentazione che deve essere particolarmente ricca di frutta e verdura, che aiutano a mantenere l’idratazione, ed evitare cibi grassi o fritti che rendono più difficile la digestione.
E’ anche importante cercare di areare gli ambienti in cui riposano i bambini, per evitare che al disagio prodotto dal caldo si aggiunga quello della difficoltà a dormire e, quindi, della mancanza di riposo. Naturalmente – ricordano i pediatri – le accortezze devono essere tanto maggiori quanto minore è l’età del bambino. Fino al 12° mese, il bisogno di acqua del bambino è di circa 120-135 millilitri per ogni chilo di peso corporeo, con variazioni a seconda della temperatura, dell'umidità dell'ambiente e dell'attività del bambino. La necessità di liquidi dunque è elevata, e se fino allo svezzamento, il bambino li assume con il latte materno, per scongiurare il rischio di disidratazione, è necessario che gli vengano forniti a parte, somministrandoli più volte nell’arco della giornata, acqua minerale, tisane o succhi di frutta.
ANCONA - Prime avvisaglie dell'arrivo del gran caldo. Già oggi la temperatura si sta alzando anche se in gran parte delle Marche la situazione è resa tollerabile da una fresca brezza. Domani il giorno da bollino nero secondo la Protezione civile regionale.
Le temperature tenderanno ad aumentare in maniera graduale ma decisa, dando luogo ad un’ondata di calore che durerà almeno fino alla prima parte della prossima settimana. Le temperature previste potranno superare i 35 gradi e l’accumulo di umidità determinerà un aumento delle condizioni di disagio bio-climatico con temperature percepite ben oltre i 40 gradi.
Molti i consigli da seguire per riuscire a ridurre i disagi. I soggetti più a rischio, perché fisicamente più deboli, sono anziani e bambini. Questo perché anziani e bambini hanno un numero di ghiandole sudoripare inferiore a quello degli adulti. Di conseguenza anche la dispersione di calore tramite il sudore ha minore efficacia. Per facilitare la sudorazione, l’organismo sottrae sangue agli organi interni e lo convoglia nei capillari cutanei. La vasodilatazione e la perdita di sali col sudore provoca un abbassamento della pressione arteriosa. L’organo più colpito è così il cuore, costretto al superlavoro a causa della vasodilatazione. Soffrono però anche i polmoni a causa di asma e allergie che sono tipiche dei mesi più caldi. Gli effetti possono condurre al collasso, al colpo di calore o al colpo di sole.
Il collasso è una sorta di svenimento dovuto alla scarsa sudorazione e all’innalzamento della temperatura corporea. I sintomi sono stanchezza, mal di testa, pallore. I rimedi: in molti casi può essere sufficiente sdraiarsi al fresco con le gambe sollevate. Oltre i 30° e sopra il 60% di umidità, il collasso può trasformarsi in colpo di calore. I sintomi sono tachicardia, febbre alta e convulsioni. In questi casi si raccomanda di sdraiarsi al fresco e bere molta acqua. Il colpo di sole colpisce invece i soggetti esposti direttamente ai raggi solari anche quando l’umidità è bassa. I sintomi sono mal di testa e, nei casi più gravi, delirio e ustioni cutanee.
Meglio prevenire. Quindi si raccomanda di indossare sempre maglietta e cappellino nelle ore più calde della giornata. Ma veniamo ai più piccoli.
Per prevenire il rischio di disturbi legati al grande caldo, la Società Italiana di Pediatria fornisce alcune indicazioni. Prima di tutto bisogna evitare di far uscire i bambini nelle ore più calde della giornata, tra le 11 e le 17 e comunque, se è indispensabile che escano, vestirli con indumenti freschi e leggeri che facilitino la traspirazione, ed è importante non dimenticare mai un cappellino di cotone. Seconda raccomandazione: tenerli sempre idratati, evitando le bevande gasate e ricorrendo soprattutto ad acqua o a spremute di frutta. Anche il gelato va benissimo. Terzo accorgimento. Attenzione all’alimentazione che deve essere particolarmente ricca di frutta e verdura, che aiutano a mantenere l’idratazione, ed evitare cibi grassi o fritti che rendono più difficile la digestione.
E’ anche importante cercare di areare gli ambienti in cui riposano i bambini, per evitare che al disagio prodotto dal caldo si aggiunga quello della difficoltà a dormire e, quindi, della mancanza di riposo. Naturalmente – ricordano i pediatri – le accortezze devono essere tanto maggiori quanto minore è l’età del bambino. Fino al 12° mese, il bisogno di acqua del bambino è di circa 120-135 millilitri per ogni chilo di peso corporeo, con variazioni a seconda della temperatura, dell'umidità dell'ambiente e dell'attività del bambino. La necessità di liquidi dunque è elevata, e se fino allo svezzamento, il bambino li assume con il latte materno, per scongiurare il rischio di disidratazione, è necessario che gli vengano forniti a parte, somministrandoli più volte nell’arco della giornata, acqua minerale, tisane o succhi di frutta.
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